“Ho imparato che non esiste un motivo per cui la gente decide di farsi piacere una certa musica. Anche se sei il cantante migliore del mondo, ci sono buone possibilità che nessuno ti ascolterà mai. Bisogna prendere una decisione, se continuare a cantare o fermarsi. Io canto a Brooklyn da quando avevo 17 anni, e nessuno nell’industria [musicale] se ne è mai interessato. Non ho cambiato nulla da allora, eppure le cose sembrano starsi mettendo bene per me. Forse gli angeli hanno deciso di risplendere su di me per un po’.”
Lana Del Rey, astro nascente del momento, è così che spiega il suo successo. È lei infatti il nuovo fenomeno musicale, neo-Lolita del pop che ha raggiunto il successo grazie al singolo “Video Games“, che ha spopolato su You Tube. Ormai è così che emergono i nuovi artisti, in lotta per il numero di visualizzazioni dei loro video su internet. Ma Lana è una meteora o sarà destinata a splendere come una vera stella? Questo ancora non è dato saperlo, ma per il momento la critica sembra concordare che il suo primo album, “Born to Die“, meriti di essere ascoltato, e non solo per le abilità vocali dell’artista, ma per il sound innovativo della sua musica.
“Born to Die” è un album malincolico – forse un po’ troppo, come fanno notare alcuni, – ed è il debutto al grande pubblico di Elizabeth Grant, vero nome della venticinquenne americana, che di album ne aveva già pubblicato uno nel 2010, ma che era passato inosservato al grande pubblico.
A giugno 2011 arriva il contratto con la Stranger Records, e la carriera di Lana viene lanciata: tra presentazioni dei suoi pezzi, interviste e performance dal vivo, la Del Rey è riuscita a registrare il nuovo disco, uscito il 27 gennaio e pronto ad essere ascoltato!
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