Chris Wolstenholme (Muse): “mi stavo uccidendo con l’alcool”

Il bassista dei Muse Chris Wolstenholme ha ammesso che a sua abitudine di bere era gli era sfuggita di mano e non era più in grado di far nulla senza alcool, in un periodo in cui il suo consumo giornaliero aveva raggiunto due pinte di superalcolici (1 litro circa), due bottiglie di vino e numerose bottiglie di birra.

Ha ricordato: “Stavo perdendo la testa. Dovevo bere per riuscire ad uscire dal letto al mattino. Sono arrivato al punto che la mattina di Natale ho iniziato a vomitare sangue.


Ma adesso ne sono fuori. Il mio pensiero razionale all’epoca era ‘Oh, oggi non berrò superalcolici, berrò solo birra.’ Non pensi in modo esatto. Non consideri sul serio che ti stai uccidendo. O anche se lo fai, arrivi al punto in cui non ti importa più di nulla.

Il bere di Chris ha influenzato anche le sessioni di registrazione dell’album “The Resistance” nel 2008, poiché spesso era assente o ubriaco, ma gli altri membri della band ammettono che gli ci è voluto molto tempo per rendersi conto della serietà del suo problema.

Il frontman Matt Bellamy ha detto a Q magazine: “Il fatto con lui è che è un musicista talmente bravo che le sue abilità non ne erano influenzate. Perciò lui arrivava, suonava in modo brillante, e poi non lo vedevamo per un po’. Facevamo un grande concerto e poi lui andava nella sua stanza, quindi non sapevamo realmente cosa stesse accadendo. Ci sono voluti anni per notare veramente quel comportamento.

Chris – che è sposato con 5 figli – ormai è sobrio da poco prima della pubblicazione di “The Resistance” nel 2009.

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