Intervista: i Mumford & Sons parlano del loro nuovo album

I Mumford & Sons sono stati nominati per diversi Grammy, incluso quello per la canzone dell’anno (“The Cave“), e al momento sono in tour nella West Coast degli Stati Uniti. Ma secondo quanto detto in un’intervista con Rolling Stones, il loro pensiero principale è quello di completare il seguito del fortunatissimo “Sigh No More“, loro album di debutto uscito nel 2009.

Ben Lovett (tastierista):

Stiamo tentando di non essere troppo agitati e stressati in modo da poter scrivere il miglior disco possibile.

Ted Dwane (basso):

Il disco è quasi pronto. Certamente è più maturo, direi. Il secondo disco è un riflesso della nostra mentalità, dove siamo tutti. È folk tetro, una specie di Black Sabbath mischiati a Nick Drake.

Ben Lovett:

Non è come se stessimo ascoltando uno stile solo di una sola epoca. Si tratta di trovare le canzoni che ci dicono davvero qualcosa e poi discuterne, e condividere queste canzoni.

E tra gli artisti che di recente “hanno detto qualcosa” ai Mumford c’è la loro connazionale Adele.

Ben Lovett:

C’è una ragione per cui si fa quel che si fa che va oltre quello che può fare una campagna di marketing. Non si tratta dei soldi – C’è del fantastico nello scrivere una semplice canzone. Ed è grandioso avere di nuovo quel tipo di fascino sulla gente. Non si tratta di fischi o di campane, ma del testo e della melodia.

Dwane rimarca come la band abbia già intrapreso un approccio più emotivo, piuttosto che cerebrale, nella composizione delle canzoni:

Dovrebbe venire dalle emozioni che si hanno nel cuore, non tanto dalla testa.

Il quartetto quest’anno ha passato molto tempo a preparare il nuovo disco, che ancora non ha un nome né una data di pubblicazione,

Ben Lovett:

Abbiamo passato una settimana a Nashville soltanto a scrivere, noi quattro, una sorta di ‘mettiamo insieme le idee individuali sulle canzoni e suoniamole’. E poi abbiamo fatto la stessa cosa poche settimane fa nel Regno Unito. Anche se siamo ancora nel pieno, [suonare] in studio non ti da’ l’impressione di libertà che ti da’ il semplice suonare insieme. È fantastico.

Tuttavia, il successo critico e commerciale ha certamente influenzato il secondo album.

Ted Dwane:

È stata davvero una conferma, perché abbiamo cominciato con aspirazioni molto umili. Non avremmo mai pensato di poter essere commerciali e invece avevamo torto. Sono stati due anni davvero grandiosi per la band e credo che questo ci abbia infuso molta fiducia.

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Fonte intervista: Rolling Stones