La rivista musical inglese NME ha stilato una playlist delle più belle canzoni tristi di tutti i tempi: la riproponiamo qui per voi, ovviamente con testo e traduzione.
Ecco la seconda parte della Playlist, con le posizioni dalla 24 alla numero 1 – Guarda la prima parte
24. Bonnie Prince Billy – Death to Everyone
Il top delle canzoni della desolazione: “Morte a te, morte a me“. È un’invettiva contro l’universo intero, tratta dall’album “I See a Darkness“, che ha un’appropriatissima cover con un teschio dallo sguardo malefico.
23. Bon Iver – Skinny Love
“For Emma, Forever Ago” è stato l’album della svolta per Justin Vernon, che ha scritto e registrato da solo in una casetta sperduta del Wisconsin. “Skinny Love” parla del non voler rompere una relazione, pur sapendo di doverlo fare.
22. Walker Brothers – The Sun Ain’t Gonna Shine (Anymore)
Solitudine, vuoto, lacrime e un cappotto blu. Zero positività per i Walker Brothers. “Il sole non splenderà più/…quando sei senza di lei” è senza dubbio la cosa peggiore da dire se si sta cercando di consolare un amico dal cuore infranto.
21. Bat For Lashes – Laura
La prima canzone pubblicata dal nuovo album di Natasha Khan “The Haunted Man” è pervasa di bellezza. “Laura” sembra un po’ una ragazza festaiola con una propensione a riempirsi di palette e ballare sui tavoli. Ma dentro di sé, è vuota. “Oh Laura, sei più di una superstar“, canta la Khan, ma il suo amico vuole solo uscire a ubriacarsi.
20. Morrissey – Every Day Is Like Sunday
https://youtube.com/watch?v=y7Gee3THtb8
Se esiste davvero la malinconia domenicale, Morrissey ne è il profeta. Con questa canzone grigia, il cantante descrive la monotonia di una città sulla costa “che si sono dimenticati di bombardare“. Non esattamente una ventata di allegria…
19. Antlers – Kettering
Seconda canzone di “Hospice“, concept album sulla relazione tra l’infermiere di un ospizio e un paziente che sta morendo di cancro alle ossa, “Kettering” non risparmia nessuno. Non sapremo mai se l’album è autobiografico, ma questa canzone è così commovente e intensa che deve esserci qualcosa di vero nella storia.
18. Sufjan Stevens – John Wayne Gacy Jr.
Il pezzo, tratto dall’album “Illinois“, racconta la storia del serial killer degli anni ’70 John Wayne Gacy Jr. Stevens parla degli abusi di infanzia di cui Gacy è stato vittima, di come fosse solito usare il cloroformio sulle sue vittime e del suo soprannome di “Killer Clown”. È una canzone piena di desolazione e dolore, resa ancora più efficace dalla triste realtà dei fatti.
17. Yeah Yeah Yeahs – Maps
“Maps” parla della relazione tra Karen O e il frontman dei Liars Angus Andrews, e descrive le dolorose separazioni tra i due a causa dei rispettivi tour. Le lacrime di Karen O’ nel video, a quanto pare, sono reali: Angus doveva arrivare durante le riprese del video per vedere la sua amata prima che gli Yeah Yeah Yeahs partissero in tour, ma a causa del suo ritardo, i due non sono riusciti a incontrarsi.
16. Grandaddy – Everything Beautiful Is Far Away
Se “Space Oddity” di David Bowie era una canzone sul terrore di fluttuare privi di controllo nello spazio, questo pezzo di Grandaddy racconta di un possibile atterraggio su un pianeta desolato tramite le reminiscenze di un viaggiatore perso nello spazio.
15. Dolly Parton – Jolene
https://youtube.com/watch?v=qGEubdH8m0s
C’è disperazione allo stato puro in questa canzone di Dolly Parton. La Parton assume il ruolo di una donna disperata che si rivolge alla bella Jolene, pregandola di non portarle via il suo uomo: “Tu potresti scegliere qualunque uomo/ma io non potrei mai amare di nuovo“.
14. Ben Folds Five – Brick
Anche se non si deduce immediatamente, questo pezzo descrive la difficile situazione di dover accompagnare la propria fidanzata ad abortire. È la sensibilità con cui Ben Folds descrive questa esperienza (il sedile dell’auto freddo, il sentimento di impotenza) che rende questa canzone così commovente.
13. Ryan Adams – The Shadowlands
Nessuno sa creare dei pezzi di sola voce e piano come Ryan Adams, che raggiunge il suo apice nell’album del 2004 “Love Is Hell“. Inoltre, Mr. Adams è anche un maestro dell’immagine: in “The Shadowlands” ci sono scarafaggi che si arrampicano sui muri, la mamma che nasconde le perle, è arrabbiata come un rappresentante… Abili schizzi al servizio di una storia.
12. The Smiths – I Know It’s Over
Morrissey ha già fornito al mondo una buona porzione di testi tristi, ma non è mai stato tanto desolato quanto in questo pezzo, che comincia con “Oh madre, riesco a sentire il terreno che mi cade sulla testa“.
11. Death Cab for Cuties – Transatlanticism
Pubblicata nel 2003, questa ballata indie parla dell’essere separati da qualcuno che si ama. Il suo potere risiede nel minimalistmo.
10. Blur – No Distance Left to Run
https://youtube.com/watch?v=T963_Wj2GmE
“No Distance Left to Run” descrive la struggente separazione tra Damon Albarn e Justin Frischmann degli Elastica, ed è ancora un pezzo doloroso da cantare per Albarn. “Quella canzone mi turba. Cantare quel testo vuol dire che devo davvero accettare che quella era la fine di qualcosa nella mia vita“.
9. Sparklehorse – Sad and Beautiful World
Questa canzone è abbastanza triste per cominciare, ma se siete fan degli Sparklehorse, cavolo, finirete con il singhiozzare. Il cantante Mark Linkous è morto nel 2010, dopo aver lottato contro la depressione per gran parte della sua vita. Se riuscite a sopportare il dolore, questa è una canzone perfetta per ricordarlo.
8. Bruce Springsteen – The River
Può anche essere stata pubblicata 31 anni fa, ma la storia di “The River” resta sempre attuale: racconta di una giovane coppia che lotta per sopravvivere in tempi di crisi economica in una città a vicolo cieco. L’armonica è evocativa e sofferente.
7. Leonard Cohen – Famous Blue Raincoat
https://youtube.com/watch?v=9aRKZFR5imM
“Sono le 4 del mattino, la fine di dicembre“, inizia questa canzone luttuosa scritta sotto forma di lettera, opera del sommo sacerdote della malinconia. Se qualcuno vi dice che la musica di Leonard Cohen è deprimentr, probabilmente ha ascoltato questa canzone.
6. Sinead O’Connor – Nothing Compares 2 U
https://youtube.com/watch?v=iUiTQvT0W_0
Non ha scritto lei il pezzo, che è opera di Prince, ma non si può dire che Sinead O’Connor non senta ogni singola parola di questa immortale canzone sulla fine di una storia d’amore. Le due lacrime che le scorrono sulle guance nel video, a quanto pare, non erano false.
5. Bright Eyes – Nothing Gets Crossed Out
Si percepisce la voce di Conor Oberst tremare in questo sguardo sul passato e scorcio timoroso sul futuro. È una descrizione chiara e potente della paralisi della paura: “Ma l’unica cosa che faccio è stare nel letto e nascondermi sotto le coperte“.
4. Radiohead – How to Disappear Completely
“Non sono qui, questo non sta succedendo“… sembra che qualcuno voglia una pausa. Bingo! Il testo, scritto da Thom Yorke, viene in parte dal consiglio ricevuto da Michael Stipe sulle pressioni dell’andare in tour.
3. Robert Wyatt – Shipbuilding
Cantata con voce fragile, “Shipbuilding” racconta la lotta di una comunità industriale che costruisce le navi con cui i loro figli verranno mandati in guerra. Colpisce nell’animo.
2. Jeff Buckley – Morning Theft
https://youtube.com/watch?v=c6ZcmZRtAHw
Resa ancora più commovente dalla morte prematura di Jeff Buckley a soli 30 anni, “Morning Theft” è una gemma sottostimata estratta dal suo secondo album, rimasto incompleto: “Sketches for My Sweetheart the Drunk“.
1. Antony and the Johnsons – Hope There’s Someone
Basta ascoltare i primi versi della canzone più famosa di Antony Hegarty per aver voglia di correre a letto a piangere. È uscita nel 2005, e rimane una delle canzoni più belle del XXI secolo.
.