Fucked Up – Queen of Hearts Traduzione in italiano testo e Video

Ecco il testo Originale di Fucked Up – Queen of Hearts   in fondo la Traduzione

Sun rises above the factory but the rays don’t make it to the street. Through the gates come the employees, beaten down and dragging their feet. A group of lefties hand out pamphlets to the workers coming in. For two people on the pavement life will never be the same again. When she placed it in his hand, people must have seen the sparks. Neither understands what just happened to their hearts. “Another morning in this place has ripped me out of my dream.” Realizing life’s a waste as the whistle lets off steam. One thing about it all is nothing’s ever going to change. It’s like our progress has just stalled and everyday is the same. “She placed it in my hand.” Co-workers must have seen the sparks. “I couldn’t understand what just happened to my heart.” “Hello, my name is David, your name is Veronica, let’s be together, let’s fall in love. Hello, my name is David, your name is Veronica – let’s be together, until the stars go out.” All we need is for something to give, the dam bursts open, we suddenly live. “The boot off my throat, life is returning, the boot off my throat, let’s all emote.” “Dawn breaks across this town and a new dawn breaks for me. I couldn’t take the pains of the underclass, trying to smile through gritted teeth. We must now all join up and throw off the shackles of shame. United we can’t be defeated, they shall hear us proclaim. I placed it in his hand. Comrades must have seen the sparks. I couldn’t understand what happened to my heart. Hello, your name is David, I am Veronica, let’s be together, until the water swallows us. Hello, you must be David, I am Veronica – let’s be together, until we’re all finally crushed.” All we need is for something to give, the dam bursts open, we suddenly live. “The boot off my throat, life is returning, the boot off my throat, let’s all emote.”

 

[nextpage title=”Traduzione in italiano della canzone”]
Ecco la Traduzione

 

Il sole sorge sulla fabbrica, ma i raggi non riescono ad arrivare alla strada. Dai cancelli entrano i dipendenti, abbattuti e trascinando i piedi. Un gruppo di persone di sinistra passano un opuscolo ai lavoratori che entrano. Per due persone sul marciapiede la vita non sarà mai più la stessa. Quando lei gli ha messo l’opuscolo in mano, la gente deve aver visto le scintille. Nessuno dei due capisce cosa è appena successo ai loro cuori. “Un’altra mattina in questo posto mi ha strappato via i miei sogni”. Realizzare che la vita fa schifo mentre la sirena si sfoga. Una cosa di tutta la questione è che niente cambierà. È come se il nostro progresso fosse bloccato e ogni giorno è sempre uguale. “Lei me lo ha dato in mano”. I colleghi devono aver visto le scintille. “Non avrei potuto comprendere cosa era appena successo al mio cuore”. “Ciao, il mio nome è David, il tuo nome è Veronica, stiamo insieme, innamoriamoci. Ciao, il mio nome è David, il tuo nome è Veronica- stiamo insieme finché non spuntano le stelle.” L’unica cosa che ci serve è qualcosa da donare, la diga cede, all’improvviso viviamo. “L’emozione mi blocca la gola, la vita sta tornando, l’emozione mi blocca la gola, agiamo tutti in modo emotivo”. “L’alba irrompe sulla città e una nuova alba sorge per me. Non avrei potuto sopportare le pene del sottoproletariato, tentando di sorridere a denti stretti. Adesso dobbiamo unirci tutti e spezzare i ceppi della vergogna. Uniti non possiamo essere sconfitti, ascolteranno ciò che abbiamo da dire. Gliel’ho dato. I compagni devono aver visto le scintille. Non avrei potuto comprendere cosa era appena successo al mio cuore. Ciao, il tuo nome è, io sono Veronica, stiamo insieme, finché l’acqua non ci sommerge. Ciao, tu devi essere David, io sono Veronica – stiamo insieme finché alla fine non veniamo stroncati”. L’unica cosa che ci serve è qualcosa da donare, la diga cede, all’improvviso viviamo. “L’emozione mi blocca la gola, la vita sta tornando, l’emozione mi blocca la gola, agiamo tutti in modo emotivo”.

©kiocciolina 2011